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mercoledì 7 dicembre 2011

Il tamburo dell'area vesuviana

Lo strumento principale che scandisce i tempi del ballo e del canto dell'area vesuviana viene chiamato tammorra.


E' un tamburo di forma circolare ricavato da una fascia di legno resistente, come faggio , noce, castagno, frassino, che viene successivamente curvato ad ottenere una forma equilibrata e circolare, non necessariamente perfetta. Il diamentro del cerchio solitamente è di 40 cm, che è la soluzione migliore per dar vita a una tammurriata tradizionale. Attualmente vengono realizzati anche misure inferiori o superiori ai 40 cm.

Sopra a questo telaio di legno viene stesa una pelle di capra, trattata secondo metodi naturali.

Il cerchio di legno presenta lungo tutta la sua circonferenza degli spazi vuoti, chiamate nicchie o come dir si voglia, atte a contenere dei cembali o sonagli di latta o altre leghe metalliche.

Questi vengono da me scelti ritagliati e battuti a mano e spesso anche temperati a fuoco, per ricavarne un suono idoneo alle esigenze del suonatore. Le decorazioni vengono fatte a mano con incisioni a fuoco o decorazioni con colori ad acqua.

































sabato 19 novembre 2011

L'origine del suono

Una favola Africana narra che il suono del tamburo è nato con le origini della vita umana, quando il ritmo del battito della terra, riempì l’aria del suo Spirito ed entrò nei corpi degli uomini. Questo battito portò alla creazione del tamburo come richiamo al pulsare del cuore della Madre Terra.

Si racconta anche che il vento, soffiando tra la natura, attraversando l’interno di quei tronchi sdraiati a terra, ormai vuoti, creò delle sonorità armoniose che portò i primi popoli a riprodurli battendo le mani sugli stessi tronchi... nasce così il tamburo…

Sin dall’antichità, tra le primitive popolazioni si è tramandata l’ Essenza dello Spirito della Terra; la ricerca del suono era espressione di energia, di unione e di amore.

Il battito incalzante delle percussioni genera un ritmo che ci porta a quell’essenza ancestrale della vita, alle pulsazioni del cuore. Un richiamo presente in ogni cultura che nelle vibrazioni del suono sembra attingere alle profondità della Terra, alla natura e all’essere umano.

La base di legno del tamburo ha diversi profili secondo i paesi di provenienza, ma hanno tutti la membrana a forma “circolare” sia per avere vibrazioni pure del suono ma soprattutto perché tutto ciò che è circolare è considerato sacro e universale. Un cerchio non ha né inizio né fine ma ha un centro in cui convergono tutti i punti che si trovano sul bordo del tamburo che sono egualmente equidistanti. Sui bordi si trovano gli alberi, gli uccelli, le rocce, gli animali, gli esseri umani e tutte le cose. Tutti i corpi viventi ruotano in armonia attorno al cerchio e il suo centro è il Creatore. La vita è un Cerchio sacro…il Creatore è al centro di ogni creatura, di ogni cosa. Eppure, l'umanità è irrequieta e vuole sentirsi dominante sulla vita e tutte le cose. L’ego dell'umanità vuole essere il dominatore di tutti, e prevede il suo posto nel mondo al centro del cerchio. In questa posizione, tutta la vita ruota intorno all’uomo ed è a lui che si riferisce. Il centro è visto come un luogo d’importanza umana, di potere e dominio su minori forme di vita e creazione.

Ma ancora una volta, un cerchio può avere un solo centro ed è il Creatore che occupa questo posto e l’umanità dovrà imparare a convivere in armonia con tutto ciò che rappresenta la vita.


I tamburi delle varie etnie hanno una cultura meravigliosa e poiché sono così importanti, sono utilizzati non solo per la musica, ma per l’arte e la danza. L'aggiunta di decorazioni a un tamburo diventa un lavoro personale di chi lo costruisce. Il nativo diviene così un artista e comunica i suoi sentimenti interiori e le sue credenze. La danza, accompagnata dalla voce dei tamburi, è parte integrante nelle celebrazioni di riti e nella venerazione di divinità.

Le antiche tribù vedevano la natura e tutto ciò che essa comprendeva come una manifestazione del divino. Di riflesso mimare la natura era considerato un modo per collegarsi alle divinità. Fu questa l’origine della danza.

Anche se in parti geografiche diverse, ogni cultura ha conosciuto un tipo di danza basata sul mimare gli animali e gli elementi della natura. Tra le culture native americane, afroamericane e asiatiche è diffusa anche la danza sacra, che comprende l’uso di suoni, percussioni, nenie e maschere. Con la danza sacra si svuota la mente, si trasforma il proprio essere e la propria immagine al fine di risolvere problemi e guarire; è considerata, infatti, come una danza di trasformazione.

In molte culture tradizionali, oggi, come nel passato, i tamburi hanno una funzione simbolica e sono spesso utilizzati nelle cerimonie religiose e nelle feste ad esempio durante la luna piena, la primavera, l’estate e l’inverno, per ringraziamenti, per un raccolto che ha dato i suoi frutti, per matrimoni, in onore alle mamme o altri riti.

Oggi il tamburo è la voce silenziosa in attesa di essere risvegliata per poter raggiungere, con le sue vibrazioni, il cuore dell’uomo, ma anche le rocce ,gli alberi, gli animali. Tutta la vita diventa consapevole del suo potere sacro.

Come i colori dell'arcobaleno, ogni cultura ha il suo colore o identità, ma ciascuno è una parte del tutto. Anche se l'intento è diverso da cultura a cultura, il ritmo del tamburo ha sempre la stessa potenza e gli stessi effetti in tutte le tradizioni. Le qualità sonore e le proprietà di questi fenomeni ritmici sono universali e sono rese vive ogni volta che diamo voce al tamburo.